Bix
Velut Luna CVLD 04900
Per chi ama il jazz Bix Beiderbecke è una figura epica, ma non sono molti a sapere quanto il suo repertorio, lo stile e le formazioni di cui egli ha fatto parte abbiano influenzato il Jazz a venire. Nella sua breve vita (nacque a Davenport il 10 marzo 1903 e morì a New York il 7 agosto del 1931) dimostrò un incredibile talento, che lo portò ad essere considerato uno dei più grandi improvvisatori della sua epoca. La Tiger Dixie Band, che già gli ha tributato uno dei quadri musicali nel CD "Just Here, Right There", dedicato al Jazz degli emigranti, propone per il 2003 un programma concertistico ed un nuovo CD interamente dedicati alla sua opera. Come caratteristico della Tiger Dixie Band, non si tratta di un'operazione meramente revivalistica, ma piuttosto di una lettura che attraverso l'utilizzo di sonorità originali dell'epoca (tra cui oltre alla cornetta, quelle del clarinetto in metallo, C-melody sax, sax basso, banjo e chitarra acustica), cerca di dare una nuova luce ad alcune composizioni tratte dal suo repertorio, anche per mezzo di nuovi arrangiamenti assolutamente inediti. Il programma è completato da alcuni brani originali, scritti dai membri della Tiger Dixie Band, che ricreano le atmosfere degli anni venti filtrandole attraverso le esperienze più moderne. Il progetto si inserisce sulla linea già tracciata dal primo disco, inerente la valorizzazione della componente poli-culturale nella genesi del Jazz. Continua così il percorso della Tiger Dixie Band che partendo dal Jazz degli albori, crea un ponte tra la tradizione e il tempo in cui viviamo.
DEMO
01 At the jazz band ball
04 A good man is hard to find
09 In a mist
16 We and Bix
"A New Christmas in Dixie Style"
Sicut Sol 2002
Con "A New Christmas in Dixie Style" la Tiger Dixie Band giunge alla sua seconda uscita discografica.
Dopo il disco dedicato al Jazz degli emigranti intitolato "Just Here, Right There" (Velut Luna, 2000) acclamato da pubblico e critica, la formazione italiana ha trovato nuovi stimoli nell'arrangiamento ed esecuzione di alcuni dei brani più famosi del repertorio natalizio. Ogni composizione è stata affrontata in maniera originale, con arrangiamenti inediti scritti appositamente per il progetto. Con l'ingresso del pianista Stefano Caniato la formazione ha ampliato in maniera determinante la propria tavolozza timbrica e ciò ha permesso di potenziare e personalizzare ulteriormente il suono collettivo. Nel CD "A New Christmas in Dixie Style" si respira l'aria festosa del ragtime e del Jazz degli albori, dei colori di New Orleans, miscelati con l'atmosfera gioiosa che è propria del Natale. Il CD è completato da una fiaba che come un "fil rouge" unisce tutti titoli dei brani eseguiti e da un impianto grafico di notevole fattura realizzato dall'illustratore Tiziano Beber.
DEMO
02 Winter wonderland
05 White Christmas 07 Tu scendi dalle stelle 13 New Christmas
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Just Here Right There
Velut Luna
Tiger Dixie Band, "Just Here, Right There" Si tratta di un lavoro recentemente uscito per l'etichetta Velut Luna di Marco Lincetto. Con il gruppo affrontiamo da anni il repertorio del Jazz tradizionale e finalmente siamo approdati alla nostra prima realizzazione discografica. Il CD è organizzato in una serie di capitoli dedicati ad alcuni dei numi tutelari di questa musica: Scott Joplin, Jelly Roll Morton, Nick La Rocca, Louis Armstrong e Bix Beiderbecke. Il materiale non è però affrontato in maniera didascalica o strettamente filologica, benché tutto il materiale sia stato registrato in chiave completamente acustica (nemmeno la chitarra o il contrabbasso sono stati amplificati). Abbiamo cercato di darne una lettura personale e a corredo della musica vi è una racconto dello scrittore Andrea Manfredi che narra della storia di un emigrante italiano che intorno al 1915 si reca negli Stati Uniti; egli nulla sa del Jazz, ma per una serie di vicissitudini entra in contatto con le figure chiave poc'anzi citate. Da New York, accompagnato dalla musica di Joplin, si reca a New Orleans dove inizia a lavorare nel locale di Henry Matranga (lo stesso posto dove Louis Armstrong lavorava come lavapiatti). Lì conosce Morton, ma per lui quel mitico musicista non è altro che un sorriso con un brillante incastonato nei denti… e La Rocca, musicista che lo colpisce anche per il fatto che parla la sua stessa lingua (a questo proposito non tutti sanno che il primo disco della storia del Jazz, è stato inciso da un palermitano). Nel 1917 alla chiusura dello Storyville, il quartiere a luci rosse di New Orleans, il nostro si muove a Chicago insieme alla gran parte dei jazzisti rimasti ormai senza lavoro. E qui entra in contatto con Louis Armstrong e Bix Beiderbecke. Il disco si conclude con tre brani, in apparenza, stilisticamente diversi, ma che credo chiariscano il nostro punto di vista rispetto a questa musica: "Discland", "The revenge of the elephant" e "Good Morning Blues"; il primo, di Maurizio Scomparin, benché basato su di una progressione di accordi moderna è inizialmente approcciato come un brano dixie, che progressivamente si libera dai consueti clichés interpretativi. Il secondo è un riarrangiamento ad opera dell'intera band di "Tiger Rag"; esso inizia in 5/4, poi passa in 3/4 per trasformarsi in un'orgia free dalla quale emerge il duello tra l'elefante (il basso tuba) e la tigre (la tromba). Il terzo, di Fiorenzo Zeni, è un solare brano swing che riporta la pace dopo la tempesta e idealmente accompagna le ultime parole del protagonista del racconto. Nel CD vi sono anche alcune tracce fantasma che sono altri piccoli non citati tributi a musicisti da noi amati. Questi omaggi sono accompagnati da suoni di navi, treni e agenti atmosferici che contribuiscono a contestualizzare il tutto. Era quindi nostra intenzione non fare il solito, ennesimo disco di musica dixieland, ma cercare di trovare una nuova forma per proporre questa musica senza cadere nel revivalismo. Era poi importante per noi porre l'accento sull'aspetto dell'emigrazione, poiché questo è a tutti gli effetti il jazz degli emigranti. Tutte le fotografie sono state scattate da Sergio Decarli lungo la vecchia ferrovia della Valsugana, che congiunge Trento a Venezia. Dal vivo il racconto viene letto da un attore, mentre nel disco il testo è riportato nel libretto per non appesantire troppo l'ascolto.
DEMO
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basin street blues.mp3
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good morning blues.mp3
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i've found a new baby.mp3
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struttin with some barbecue.mp3
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